Gabriele Filippi
Gabriele Filippi (Torino, 12 gennaio 1975). Dopo la maturità scientifica,
frequenta la Facoltà di Architettura presso il Politecnico di Torino, terminando gli studi nel 2001.
Durante gli studi ha modo di confrontarsi con le prime tematiche di carattere olimpico che caratterizzeranno la città di Torino negli anni seguenti, partecipando ai primi progetti di riqualificazione urbana della città.
Nel 2002 è vincitore del premio bandito dall'Archivio Storico Città di Torino, che premia laTesi di Laura per i contenuti di carattere progettuale e documentario riguardanti la città stessa.
Dal 2001 intraprende la libera professione, collaborando con importanti studi di architettura dell'area torinese e genovese: partecipa alla progettazione e realizzazione di differenti interventi di carattere residenziale, commerciale e sportivo, tra cui la Ristrutturazione dello Stadio Olimpico di Torino e la realizzazione dello Juventus Stadium, con annessa area sportiva e commerciale.
Dal 2004 collabora attivamente con Studio 5+1AA in qualità di responsabile di progetto e cantiere, seguendo al progettazione
e la realizzazione di progetti di vario e ampio calibro, tra cui spiccano Il Palazzo del Cinema di Venezia, la Sede per uffici della Nuova Fiera di Rho, gli allestimenti per i 150 anni dell'unità d'Italia alle OGR di Torino, il concorso per lo Stadio Velodrome di Marsiglia. Nell'anno 2012 risulta tra i vincitori del premio Città Rivelate, indetto dall'Ordine degli architetti di Torino per la progettazione degli spazi all'interno delle OGR di Torino.
Parallelamente partecipa in prima persona a diversi concorsi di progettazione architettonica, tra cui Europan 10 e 11, in area francese (Alès), finlandese (Porvoo) e svizzera (Monthey), e ricevendo nel 2004 una menzione per la progettazione di un nuovo parcheggio integrato in Valle d'Aosta.
Si occupa inoltre di ristrutturazioni edilizie e di architettura d'interni, privilegiando il dettaglio e l'aspetto cromatico e artistico all'interno degli ambienti.
La villa lineare è concepita come un grande spazio unitario, luminoso, di ampio respiro, all'interno del quale si articolano i differenti ambienti domestici secondo una pianta libera.
Il dialogo tra l'interno ed il contesto naturale è molto stretto e tangibile: luce e paesaggio sono i cardini della progettazione.
Tale aspetto determina una dimensione in lunghezza ragguardevole, lungo cui sfila una grande e unica vetrata rivolta verso il lato sud permette una completa trasparenza e permeabilità verso l'esterno.
Si contrappone un fronte molto compatto ed impenetrabile (lato nord) in cui è localizzato l'ingresso: si vuole creare un'effetto sorpresa, passando sequenzialmente da uno spazio piccolo e compresso (ingresso) ad un ambiente (la zona giorno) completamente libero e rivolto al paesaggio.
La villa persegue una tipologia a padiglione, libero da vincoli tradizionali come pilastri o corridoi: i setti portanti determinano la concatenazione e la sequenza degli spazi interni, perseguendo una logica "scatole" cinesi, di ambienti dentro altri ambienti.
L'area tecnica dei servizi è compattata insieme alla zona notte, facendole risultare come un blocco unico, anche nell'aspetto, collocate lateralmente e liberamente rispetto alla zona giorno .
La parete nord per tutto il suo sviluppo lineare è concepita come un'unica parete attrezzata caratterizzata da un'unica armadiatura.
La sequenza degli spazi prevede un ampio spazio esterno accostato alla grande vetrata, dove il legno è il materiale che ne conferisce una chiara connotazione: deck in legno nella pavimentazione e travi in legno a sbalzo come pergolato frangole; tale spazio è arricchito ulteriormente da una vasca d'acqua lineare a sfioro.
La copertura è piana e accoglie un'ampia area relax costituita da un solarium all'aperto, anch'esso in legno, e da un volume completamente vetrato che guarda a 360° lo spazio circostante, definito come ambiente di loisir, creatività, riflessione. Il livello superiore è raggiungibile tramite delle scale sia dall'interno che dall'esterno.
L'ampio box auto e lo spazio tecnico della cantina, dei depositi e di lavanderia è concentrato su uno dei due lati corti della villa, al fine di separare in modo netto le funzioni ed i flussi.
La villa è sopraelevata dal piano di campagna in modo da migliorare la percezione visiva del paesaggio ed in modo da limitare il più possibile la dispersione energetica dell'intero volume.
Le dimensioni della villa possono variare in base al dimensionamento del lotto da edificare, pur mantenendo invariato il principio di ambienti contenuti in una pianta libera e di una completa trasparenza verso l'esterno.